20/9/09

UNA PAROLA

Io non so parlare d’amore
l’emozione non ha voce
e mi manca un poi respiro

la mia anima si espande
come musica de estate
che si ascende con i baci tuoi.
Io non so parlare d’amore / Adriano Celentano


¿Che significa una parola? ¿Che è una parola? Me lo sto dimenticando questa sera. Per me, una parola —parole— è una Realtà indiscutibile del mondo occidentale. Un discorso filosofico ha parole che ripresentano il pensamento, lo che se mira quello che si guarda, quello che si tocca lo che se palpa; un oggetto unico e definito per un consenso comune a tutta l’umanità.

E così come un milione (1'000.000) di parole possono significare tante idee per qualcuno, così, possono non avere neanche senso per nessuno. Questo scritto ha una costruzione in spagnolo e sta costituito per una nomenclatura in italiano. È un grande errore, lo so, ma io credo che si possa leggerlo, certo… si puo’ capirlo?

Si se prendiamo il senso delle prime costruzioni, è certo; perché questo scritto è un discorso —un po’ filosofico, un po’ retorico— che forma una struttura chiara e diretta sul senso della “parola”; ma allo stesso tempo non sto dicendo niente, io solo prendo le parole, una dopo l’altra. ¿Che cosa voglio fare con quest’operazione… forse niente? Chi lo sa.

Forse, puo’ la tua mano sentire quel cuore che batte come un tamburo di guerra? non lo so. La tua pelle puo’ sentire l’allegria o la tristezza, quando la pioggia bagna il tuo viso? non lo so. Puo’ la tua bocca consegnare tutta la rabbia e dopo la ternessa? non lo so.

Suolo ti poi assicurare lo quello che ha detto Celentano.

Lui lo canta, lui lo dice … io non lo dico, solo lo sento.

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